Fisici mozzafiato e forma fisica perfetta, ma la cellulite è sempre lì. Perché l’80% delle donne e non solo il gentil sesso, è affetta dalla pannicolopatia edematofibrosclerotica?

Lo chiediamo al Dr. Luca Grassetti, specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica ad Ancona. 

Esistono cause non modificabili, come la genetica, l’assetto ormonale, la consistenza dei tessuti sottocutanei. Esistono cause modificabili, e di queste pertanto ha senso parlare per cambiare radicalmente l’aspetto estetico dei nostri arti inferiori.

Il primum movens va ricercato nel sistema idraulico di drenaggio venoso del nostro corpo. Immaginiamo un grande acquedotto con la pompa al centro di una città posta in collina. L’acqua viene pompata con forte pressione sia agli abitanti residenti più a monte, che a quelli residenti a valle; ipotizziamo a 120 mmHG. Questa pompa inoltre (il cuore) risucchia l’acqua di scarto ad una pressione molto più bassa, che va da circa 4 mmHg per gli abitanti del centro (addome) a circa 20 mmHG per quelli della periferia (gambe). La criticità quindi è proprio nel ritorno venoso del sangue dai piedi verso il cuore, poiché la pressione che spinge il sangue a tornare verso il cuore è relativamente bassa. Il fenomeno è a maggior ragione evidente se stiamo in piedi e siamo molto alti, perché avremo anche la forza di gravità contro.
Questo si verifica perché le vene, che portano il sangue verso il cuore, non hanno una parete elastica e consistente, con una bella tonaca muscolare, come invece hanno le arterie che portano il sangue dal cuore agli organi.
Il corpo umano allora ha disposto le vene all’interno di grossi manicotti di muscoli, come il polpaccio e il quadricipite, e le ha dotate di valvole semilunari unidirezionali, le quali consentono alla colonna di sangue di progredire verso il cuore senza refluire indietro.

Capita col passare del tempo, che il meccanismo idraulico perda efficienza. Più frequentemente le pareti delle vene si dilatano perdendo tono, così che le valvole non si toccano più tra loro diventando incontinenti. La colonna di sangue pertanto, ad ogni aspirazione della pompa cardiaca, refluirà più a valle andando ad aumentare la pressione interna delle vene stesse degli arti inferiori, che a loro volta si dilateranno e alimenteranno il circolo vizioso. L’aumento di pressione inizialmente è compensato dalla pompa muscolare, ovvero dal fatto che i muscoli delle gambe contraendosi spremono via il sangue verso il cuore. Ma arriva un momento in cui il sottile equilibrio si rompe e il sistema si ingorga fino ad esplodere. Quando esplode sentiamo il classico dolore da rottura di un capillare con comparsa successiva di livido. Negli anni precedenti però compare la cellulite!

La cellula adiposa, che popola il sottocute, viene inondata di proteine che fuoriescono dalle vene a causa della pressione molto elevata che si è venuta a creare al loro interno. Assieme ad esse fuoriescono altre molecole che stimolano l’infiammazione e inducono i mastociti a liberare istamina creando prurito. Questo genera prurito ed infiammazione delle cellule adipose: cellul- “ite”. Assieme ad essa si possono avvertire crampi. L’infiammazione è reversibile se trattata subito.
Esistono rimedi per il sintomo infiammatorio ed altri per la causa del ristagno circolatorio: mesoterapia, ultrasuoni, massaggi, creme drenanti, calze elastocompressive, carbossiterapia, esercizi muscolari, decubito antideclive.

Se non trattata, come tutte le infiammazioni, esita in fibrosi, ovvero nella deposizione di tessuto connettivo, ovvero di setti cicatriziali che tirano la pelle verso l’interno e compartimentalizzano il tessuto sottocutaneo in lobuli visibili e palpabili: i buchi.
In questo stadio l’unico rimedio sintomatologico efficace è la liposuzione associata a lipofilling. Si tratta meccanicamente di rompere i setti cicatriziali, emulsificare il grasso compartimentalizzato per poi equidistribuirlo attraverso il riempimento dei buchi col grasso stesso prelevato dal paziente. È lo stesso intervento che fanno gli operai in autostrada per riparare il manto stradale accidentato.
È chiaro che se l’ingorgo circolatorio continua, il problema inevitabilmente si ripresenterà. D’Estate è più evidente perché come gli pneumatici in un’auto, anche le pareti delle vene si dilatano col calore. Ecco l’importanza della prevenzione, già in adolescenza.

La prevenzione dovrebbe riguardare tre aspetti:

  • La pompa muscolare: attività muscolare aerobica, atta a favorire l’azione di sostegno dall’esterno delle pareti delle vene. Per chi sta in piedi per lavoro è importante fare delle pause dove ci si metta in punta dei piedi o si faccia una piccola passeggiata. Per chi sta seduto invece, evitare le gambe accavallate o con angolazioni molto acute, poiché dobbiamo immaginare le nostre vene come dei tubi per innaffiare il giardino: più li pieghiamo, più l’acqua scorre male al loro interno.
  • La compressione: calza elasto-compressiva per aumentare il tono delle vene evitando che si slarghino rendendo incontinenti le valvole unidirezionali. Massaggi linfodrenanti dal basso verso l’alto hanno lo stesso scopo, favorendo un sistema di drenaggio parallelo a quello venoso: il sistema linfatico.
  • Dieta: stile di vita che eviti sostanze pro-infiammatorie e tossiche per le pareti delle vene (fumo, sale, …), ed invece favorisca l’assunzione di capillaro-protettori a base di Bromelina, Curcumina, L-Leucina, Diosmina, Ippocastano, Meliloto, Esperidina e Troxerutina.

Quindi la celllulite, i capillari e le vene varicose sono problemi tutti legati fra loro?

Esattamente, sono aspetti diversi della stessa medaglia, più o meno associati tra loro: spesso chi ha la cellulite, se cerchiamo bene, ha capillari evidenti prima alle caviglie, dove la colonna di sangue pesa di più, poi dietro al ginocchio, dove le vene tendono a stare più tempo angolate, e così via.
Ma se tolgo la Safena o chiudo le perforanti, se brucio i capillari dilatati, non risolvo il problema? Sono interventi estetici, che cioè eliminano il problema estetico in caso di varici o iniziali teleangiectasie. Se non risolviamo il problema circolatorio a monte, gli inestetismi a valle si ripresenteranno inevitabilmente, essendo il sistema circolatorio profondo ampiamente collegato con quello superficiale.